SANITA': CAMERA, IL GOVERNO OTTIENE LA FIDUCIA sul D.D.L. n° 1441

11-05-2007. 09:40  Notizie ANSA

 

ROMA - Sì della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto sanità, approvato con 298 voti a favore e 150 contrari. La maggioranza richiesta era di 225 voti. Niente più ticket sulla diagnostica e stop al blocco dei pignoramenti da parte dei creditori del Servizio sanitario delle Regioni con i conti in rosso.

Sono queste le due novità chiave introdotte dal decreto che ripiana i deficit del settore della sanità. Per il provvedimento i tempi sono comunque stretti, dal momento che deve essere approvato dal Senato, in terza lettura, entro il 19 maggio.

DEFICIT REGIONI - Con il decreto è autorizzato il concorso straordinario dello Stato nel ripiano dei disavanzi strutturali dei servizi sanitari regionali registrati nel periodo 2001-2005. Per raggiungere questo obiettivo sono messi a disposizione 3 miliardi di euro per il 2007, attraverso misure fiscali ad hoc.

SUPERTICKET - Il colpo di grazia al balzello sulle ricette per la specialistica è arrivato nel corso dell'esame parlamentare: i senatori hanno proposto la riduzione dei ticket da 10 a 3,5 euro, mentre i deputati sono riusciti a portare a casa l'abolizione tout court. Il costo è pari a 511 milioni di euro. Per la copertura vengono utilizzati 100 milioni del fondo dei debiti pregressi e 411 milioni del fondo di rotazione per le politiche comunitarie.

CREDITORI - Punto delicato, soprattutto ora che il decreto tornerà in mano ai senatori. Il blocco per 12 mesi dei pignoramenti per le aziende sanitarie è stato, infatti, inserito a Palazzo Madama. I deputati l'hanno invece fatto saltare.

CONTROLLI - Nuovo giro di vite. Ogni anno i risultati della verifica dei piani di rientro sono "tempestivamente" trasmessi dal ministro dell'Economia al presidente della Corte dei Conti, che, nel caso di irregolarità, potrebbe far partire "un giudizio di responsabilità amministrativa e contabile". Tra le novità anche un maggiore coinvolgimento del Parlamento: il decreto, che ripartisce le risorse tra le regioni interessate, dovrà infatti essere trasmesso alle commissioni di Camera e Senato competenti. Il Parlamento riceverà, inoltre, una relazione sullo stato dei debiti.